Rieccoci con il nostro appuntamento trimestrale con il rapporto Nomisma, il primo di questo 2023, che svela come il mercato immobiliare, stando ai dati, è tornato ai livelli pre-Covid.
In questo articolo vedremo brevemente quali sono state le dinamiche determinanti e quali siano le previsioni per il resto dell’anno.
Iniziamo subito dal cuore della questione.
Cosa è capitato nel mercato immobiliare nel trimestre gennaio – marzo 2023?
Gli esperti hanno avuto conferma delle preoccupazioni espresse nello scorso rapporto di novembre (se ve lo siete persi trovate il nostro riassunto qui).
Gli eventi possono raggrupparsi in 4 punti: la recessione mancata, il crollo prezzi dell’energia, l’inefficacia della politica monetaria e le aspettative “in mare aperto”.
A conti fatti, gli esperti affermano che l’Italia sia un paese da un lato sempre più ricco e dall’altro sempre più in difficoltà, in quanto i salari continuano a non essere adeguati.
Adesso che abbiamo dato uno sguardo al quadro economico nel quale siamo inseriti, abbiamo tutti gli strumenti necessari per fare un FOCUS sul mercato IMMOBILIARE.
La situazione attuale del mercato immobiliare
L’andamento del mercato immobiliare dipende, ovviamente, dalla propensione all’acquisto da parte delle famiglie.
La forbice aperta tra salari e tasso di inflazione (gli uni fermi e l’altro in crescita) è un gap importante, in quanto quello ad essere maggiormente colpito è proprio il potere di acquisto.
In questo scenario si delineano 4 categorie di famiglie, come potete vedere dall’immagine riportata qui.
Fonte: Nomisma
Dal grafico si evidenzia la polarizzazione della capacità reddituale di cui sopra.
Chi aveva situazione florida e stabile mantiene il proprio status, mentre per molti il potere di acquisto e la capacità al risparmio si sono ridotte.
Questo si riflette sul mercato immobiliare con una riduzione delle intenzioni di acquisto perché una componente notevole di domanda ha trovato soddisfazione negli ultimi due anni, grazie alle agevolazioni, mentre ora si sta verificando una pausa di riflessione.
Il nostro mercato immobiliare è dipendente dal credito da parte delle banche più di quanto non lo fosse in passato.
Ecco perché ad ogni rapporto guardiamo al quadro economico generale, il cui andamento determina la propensione alla concessione di mutui e prestiti da parte degli istituti di credito.
Guardando il credito allo stato attuale ci si rende conto che:
Tutto quanto sopra è ciò che orienta il mercato delle compravendite.
Il settore residenziale negli scorsi due anni è andato benissimo ed i livelli delle compravendite hanno dati straordinari.
Questa dinamica si sta progressivamente attenuando e stiamo entrando nel nuovo anno con un rallentamento delle compravendite.
La prima parte dell’anno ha numeri minori rispetto al passato, sia in termini di domanda che di prezzi, che si stanno stabilizzando.
Nelle fasi di crescita dell’inflazione, di solito, il mercato immobiliare garantiva copertura dalle dinamiche inflattive.
Questa volta non è così per alcuni fatti nuovi:
CONCLUSIONE E PREVISIONI
Nel 2023 il mercato calerà del 14% circa, si ritorna cioè alla previsione che era stata fatta per un 2023 in assenza di Covid.
Esaurita la sbornia post pandemia il mercato torna su livelli normali, riferiti al medio periodo.
Per le locazioni c’è invece grande dinamismo grazie a:
L’offerta, per contro, è insufficiente rispetto alle esigenze e quindi i valori salgono, escludendo le componenti più fragili.
Si crea un problema di accessibilità al mercato soprattutto nelle grandi città (esempio noto su Milano).
Eccoci al termine di questo rapporto sull’andamento del mercato immobiliare nel primo trimestre 2023.
L’appuntamento è per il prossimo trimestre, quando vedremo se le previsioni hanno trovato riscontro ed avremo modo di dare uno sguardo alla seconda metà dell’anno.